Erboristeria Brionia Bryonia cretica L. sin Bryonia dioica Jacq.
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Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z Guida medica prima parte seconda parte MEDICINA - ERBORISTERIA - BRIONIA (Bryonia cretica L. sin Bryonia dioica Jacq.)Pianta della famiglia delle Cucurbitaceae, diffusa in Europa, Asia occidentale e Africa settentrionale. In Italia è assai comune sia al Nord che al Sud, dal piano alla regione submontana. GENERALITÀ Specie erbacea a rizoma grosso e perenne, presenta dei fusti sottili e molto lunghi, ruvidi, che si attaccano per mezzo di viticci o cirri a qualsiasi sostegno incontrino, arrivando ad un'altezza anche di 34 m. Le foglie sono palmato-lobate con 3-5 lobi di forma triangolare, irte di peli duri. La brionia è una pianta dioica: cioè si differenzia in due tipi sessuali di piante, maschili e femminili. I fiori sono di color bianco-verdiccio: i maschili sono raccolti in grappoli con peduncolo lungo come la foglia e portano solo stami; i femminili, sempre raccolti in grappoli a peduncolo molto più corto, hanno solo un grosso ovario o infero. I frutti sono delle bacche di color rosso a maturità, grosse come un pisello, contenenti diversi semi bruno-nerastri, marmorizzati. La pianta arriva a fiore in maggio-giugno e a frutto subito dopo, in luglio. Tutta la pianta è velenosa e quindi deve essere utilizzata con estrema cautela. Per scopi terapeutici si utilizza la radice secca ridotta in tondelli. IMPIEGO TERAPEUTICO La brionia era pianta ben nota agli antichi Greci e Romani, forse conosciuta anche prima; il suo impiego e le sue proprietà tossiche sono riportate nei trattati di Dioscoride, Ippocrate, Catone, Columella e Plinio. Nel Medioevo la brionia era ricercata per sostituire la mandragola e come rimedio contro la pleurite, i calcoli, per eliminare i polipi nasali e per la terapia delle malattie della pelle. La brionia era impiegata inoltre nell'asma e nell'epilessia, nelle paralisi e in diverse malattie dell'apparato gastroenterico. Mattioli, riprendendo le conoscenze classiche, la indica come purgativo drastico, diuretico, emmenagogo, emetico, utile per curare la gotta, l'epilessia, le febbri intermittenti, le emorragie, l'idropisia, l'asma, le paralisi e le malattie mentali. Nei secoli successivi scomparve dalle farmacopee, ma l'uso continuò presso praticoni o mediconi. Oggi si sa che la brionia, utilizzata alle dosi giuste, è un efficace purgativo, emetico, diuretico, espettorante, vermifugo. Per uso esterno manifesta le sue proprietà risolutive, rubefacenti e vescicatorie. Per le proprietà purganti la brionia, secondo le dosi, può dare effetti appena lassativi o provocare diarree violentissime come la gialappa. In ragione di questi effetti purganti si sono ottenuti risultati significativi nelle ostruzioni dei visceri addominali, nell'idropisia, nelle febbri intermittenti. È pure efficace nel reumatismo cronico e nelle febbri intestinali, nelle paralisi, nell'epilessia e negli accessi isterici. È inoltre efficace contro qualsiasi tipo di vermi intestinali: ascaridi, ossiuri e tenie. Come espettorante è efficace contro l'asma, le bronchiti catarrali acute e croniche. È però importante ricordare che la brionia non è priva di effetti collaterali tra cui la congestione degli organi pelvici con conseguente formazione di emorroidi o di flussi mestruali straordinari sia fuori ciclo sia in ciclo. Esternamente la brionia è stata utilizzata con successo nelle diverse forme di reumatismo articolare o muscolare cronico, nell'artrite, nelle contusioni ed ecchimosi. La brionia contiene come principi attivi: glicidi, lipidi, steroli e olii essenziali, inoltre saponosidi, triterpeni e forse alcaloidi. PREPARAZIONI - Uso interno: per uso interno si utilizza il decotto o l'infuso di radice. L'infuso si prepara con 5 g di radice di brionia finemente macinata per litro di acqua. Se ne prendono due cucchiai al giorno come lassativo e diuretico. Il decotto si prepara con la stessa quantità di radice secca. Si lascia bollire per 5 minuti. Si filtra. Si somministra alla dose massima di 3 cucchiai al giorno in tre somministrazioni distanziate. - Uso esterno: per uso esterno si utilizza la polpa fresca della radice per preparare cataplasmi contro le contusioni e le ecchimosi. RACCOLTA E CONSERVAZIONE La radice si può raccogliere tutto l'anno, ma in primavera è più attiva. Si toglie dal terreno con una zappa o altro attrezzo orticolo. Si ripulisce dal terriccio con un coltello. Si taglia a tondelli dello spessore di 1 cm, si mette ad essiccare in sottile strato al sole, per tre giorni. Si completa l'essiccamento all'ombra. Si conserva in sacchetti di tela o di carta. Bisogna prestare attenzione agli insetti fitofagi che aggrediscono questa parte della brionia. Si deve infatti eliminare la brionia quando è stata attaccata da questi coleotteri. La radice di brionia va rinnovata tutti gli anni. Coltivare questa pianta è inutile essendo quelle spontanee sufficienti per l'uso terapeutico. Comunque, se si intende coltivare questa specie, è necessario disporre di tanto spazio perché la parte aerea si sviluppa su vaste aree del terreno. È sempre conveniente partire da seme. Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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